Tradizioni ed usanze del bene di consumo più utilizzato: il dentifricio
22/09/2022
6 minuti di lettura
La storia delle prime polveri per la pulizia dei denti
Ci sono gesti semplici che si ripetono ogni giorno: svegliarsi, fare colazione, lavarsi, vestirsi, truccarsi o fare la barba…
Ma ci hai mai pensato? Anche i gesti quotidiani hanno una storia.
Come si faceva una volta – quando non si poteva semplicemente entrare in un supermercato e comprare quello che occorre – a fare il bucato, procurarsi un sapone o un detersivo, o banalmente lavarsi i denti?
Occorreva affidarsi a professionisti in grado di approntare veri e propri preparati oppure procurarsi uno dei tanti ricettari che insegnavano ad affrontare i tanti aspetti della cura della casa e della persona: dalla conservazione degli alimenti al bucato senza lavatrice, dalla cura delle malattie alla preparazione del detergente per i pavimenti…
Ricette che oggi ci appaiono quantomeno singolari e di cui sconsigliamo caldamente la sperimentazione.
Ad esempio, si poteva preparare una polvere per la pulizia dei denti tritando finemente nel mortaio: 48 ossi di seppia, 2 mattoni rossi ben friabili, 1200 gr. di lacca carminata (una resina di origine vegetale o animale), 120 gr. di chiodi di garofano, 60 gr. di coriandolo e altrettanti di legno di rosa.
Una seconda ricetta suggeriva invece di tritare 150 gr. di pietra pomice, altrettanti di corallo bianco, di ossi di seppia, di radice di iris, di cremor tartaro (un sale di potassio di origine naturale estratto dall’uva o dal tamarindo, lievemente acido), 60 gr. di sale di ammoniaca, ambra grigia, cannella, coriandolo, chiodi di garofano e legno di rosa.
In entrambi i casi si otteneva una polvere abrasiva da sfregare sui denti. Si può immaginare con quali conseguenze… scompariva il tartaro e anche lo smalto dei denti.
Se si preferiva un rimedio più delicato, si poteva ricorrere a una specie di colluttorio da preparare aggiungendo 20 gocce di tintura di garofano e 20 gocce di cannella a 130 gr. di acquavite a 21° e aggiungendo infine 2 gr. di cremor tartaro. Questa ‘acqua dentifricia’ andava diluita in acqua e utilizzata per sciacquare bocca e denti: preveniva la carie e leniva il dolore.
Poi, finalmente, nel 1872 il signor Colgate inventa il dentifricio moderno a base di sali minerali e essenze rinfrescanti, venduto in tubetti simili a quelli dei colori per la pittura.
Oggi sono disponibili anche prodotti più moderni rispetto a quelli tradizionali: dentifrici e colluttori in gel, polvere o pastiglie, alternativi a quelli disponibili nella grande distribuzione e che trovi anche nel nostro Ecoshop.https://ecoist.bio/prodotto/officina-naturae-gift-box-oral-menta-zero-waste/
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